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C’è preoccupazione per il crescente numero di professionisti dell’interpretariato online che lamentano problemi di udito a seguito dell’uso sempre più frequente delle piattaforme di web conferencing.

A quasi tre anni dall’inizio della pandemia, l’integrazione di tecnologie che consentono la partecipazione a distanza a ogni tipo di incontro è diventata una consuetudine nella maggior parte degli ambienti professionali. L’uso delle tecnologie di web conferencing per eventi di aziende, università e organizzazioni porta numerosi vantaggi: meno viaggi significa meno tempo speso su aerei, treni e automobili, con la conseguenza non solo di aumentare l’efficienza, ma soprattutto di ridurre le emissioni e promuovere la sostenibilità. Inoltre, in questo modo gli eventi diventano accessibili anche per coloro che non possono permettersi di partecipare di persona.

Zoom fatigue e sintomi collegati

Questa nuova normalità, tuttavia, non è priva di sfide e di una certa dose di disagi, soprattutto negli ambienti in cui le riunioni sono all’ordine del giorno. Sin dai primi mesi di lockdown si è iniziato a parlare della cosiddetta “Zoom fatigue”, riferendosi alla sensazione generale di stanchezza fisiologica e psicologica causata dalla partecipazione a continue riunioni online.

Un problema fin troppo familiare per chi fornisce servizi di interpretariato online per eventi multilingue: le grandi istituzioni e organizzazioni si trovano ormai ad avere molti interpreti in congedo per problemi di udito, esaurimento nervoso e burnout. Individuare le cause precise di questi sintomi è quindi diventata una priorità urgente per chi fornisce e utilizza servizi di interpretariato da remoto.

Lo sciopero degli interpreti nelle istituzioni europee

Lo scorso 23 giugno, l’assemblea generale degli interpreti delle istituzioni UE ha votato all’unanimità l’interruzione dell’attività di interpretariato online, convocando uno sciopero che è durato settimane.

Gli interpreti hanno segnalato diversi problemi legati all’interpretariato a distanza. Tra le principali preoccupazioni, vi sono le seguenti:

  • Uso di microfoni non professionali
  • Ambienti rumorosi
  • Connessioni a banda larga scadenti
  • Mancato rispetto delle linee guida da parte degli speaker
  • Problemi di qualità del suono su alcune piattaforme di interpretariato online
  • Danni all’udito segnalati da circa 100 interpreti

L’importanza della qualità del suono

Negli ultimi anni i ricercatori stanno studiando sempre più spesso i fenomeni di carico cognitivo legati all’interpretazione simultanea, concentrandosi spesso su conferenze e contesti remoti.

Come molti sapranno, esistono diverse possibilità tecniche per le riunioni. Le riunioni completamente online, e quindi virtuali, eliminano il contesto fisico in cui si svolge l’evento, alterando potenzialmente la comunicazione. Le riunioni ibride, invece, possono portare a una sostanziale divisione tra comunicazione in sala e comunicazione remota con la sala. In questo caso, mentre la partecipazione passiva a distanza può avere ripercussioni minime o nulle sui lavori in sala, la presenza di speaker che partecipano a distanza è spesso percepita come un elemento di disturbo. Dal punto di vista degli interpreti di conferenza che lavorano in queste riunioni è fondamentale avere a disposizione un segnale audio e video di buona qualità.

Trasmettere il suono su Internet, però, è tutt’altro che banale. Mentre la cattura del suono dipende principalmente dall’uso di hardware appropriato, cioè dai microfoni, la preparazione e la trasmissione del segnale sono condizionate dal software, cioè dagli algoritmi. Questi filtrano il rumore e tagliano intere bande di frequenza per ridurre la quantità di dati da trasferire: un processo che spesso si traduce in un segnale impoverito e di qualità significativamente inferiore rispetto al suono originale.

Il peggioramento della qualità del suono è quindi attualmente sotto esame come potenziale colpevole delle segnalazioni ricorrenti di problemi all’udito da parte degli interpreti. L’esposizione prolungata a un suono di scarsa qualità può avere un impatto sulla salute degli interpreti molto prima che si manifestino sintomi fisiologici.

Le evidenze scientifiche

Un recente studio del team del prof. Kilian G. Seeber dell’Università di Ginevra ha analizzato gli effetti del suono sul carico cognitivo e sulla fatica degli interpreti simultanei. Sebbene lo studio sia stato commissionato prima dello scoppio della pandemia e quindi prima di molti degli sviluppi descritti, i suoi risultati sono molto rilevanti nel contesto odierno.

Lo studio ha messo a confronto la percezione del carico cognitivo da parte degli interpreti alle prese con la qualità del suono tipica delle piattaforme di conferenza online (in termini di frequenze effettive trasmesse), con quello riscontrato quando si lavora con un suono che rispetta gli standard raccomandati dall’AIIC (Associazione Internazionale Interpreti di Conferenza) e dall’ISO (Organizzazione Internazionale per la Standardizzazione). È stata inoltre misurata la risposta elettrodermica degli interpreti come indicatore dello sforzo cognitivo ed emotivo ed è stato chiesto a un gruppo in cieco di giudici indipendenti di valutare la qualità dell’interpretazione nelle due condizioni sonore.

I risultati indicano un impatto significativo del suono sul carico percepito dagli interpreti, determinato sia da una sensazione di maggiore frustrazione che da un maggiore sforzo. È importante notare che le valutazioni indipendenti e in cieco dell’output mostrano un calo significativo della qualità dell’interpretazione in caso di suono impoverito. Lo stile e la presentazione non sembrano risentirne, mentre la qualità del contenuto risulta influenzata negativamente.

Da questo scenario si evince che gli aspetti legati alla qualità del suono e alle sue ripercussioni sulla salute dei professionisti non possono più essere trascurati da parte dei committenti, rendendo sempre più evidente la necessità per gli eventi online di affidarsi a figure professionali adeguatamente preparate e in grado di fornire un servizio che rispetti gli standard di qualità stabiliti dal settore.

Raffaella Moretti
Raffaella Moretti

Sono una traduttrice specializzata in web e marketing. Seguo i clienti di AlfaBeta che hanno bisogno di tradurre il sito web e coordino le attività della nostra scuola di formazione per traduttori, la European School of Translation.
Per ricaricare le batterie viaggio in giro per il mondo, coccolo i miei gatti e frequento le transenne di concerti rock.

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